La Digital Transformation richiede che il Customer Journey assuma l’identità del cliente, passo dopo passo
La Digital Trasformation impone alle aziende l’adozione di nuove modalità di Customer Engagement, in linea con i costanti cambiamenti digitali. Gli Spatial Data intervengono in aiuto di tale cambiamento portando alla definizione di un Customer Journey arricchito dal percorso spazio-temporale del cliente.
Per Spatial Data o, Dati Geospaziali, si intende un insieme di informazioni relative ad uno specifico oggetto e rappresentate da valori numerici all’interno di coordinate geografiche.
L’importanza di questo tipo di dati è chiara: Opus Research prevede che entro il 2019 saranno venduti 60 milioni di Beacon, ossia lo strumento principe, ad oggi, che permette la raccolta di Spatial Data. Ne consegue che le aziende devono essere pronte, non solo ad adottare la tecnologia ma, soprattutto, a integrare nei propri sistemi soluzioni che rendano possibile intervenire in real-time incrementando esponenzialmente l’efficacia del proprio Business.

La creazione di mappe e la raccolta delle impronte digitali dei clienti, che avviene con l’utilizzo dei Beacon in sinergia con la tecnologia BLE dei dispositivi smartphone (vedi anche “Ho uno smartphone e quindi esisto, Beacon e Customer Experience: si può fare di più), sfrutta il principio della trilaterazione. La tecnica prevede che i Beacon siano posizionati in modo da creare triangoli d’ascolto, così da riuscire ad individuare il percorso d’acquisto del cliente e, soprattutto, a digitalizzarlo. In questo modo gli Spatial Data risultano più precisi e permettono la connessione tra le identità e la loro posizione geofisica.
La ridefinizione del business basata, non più solo sulle identità ma anche sullo spazio percorso, trova la sua collocazione ideale sul database in memory HANA. L’engine di HANA permette infatti di effettuare i calcoli spaziali direttamente sul database restituendo in real-time i risultati ottenuti. Si ottiene quindi una visione precisa di quello che avviene nell’ambiente mappato, che permette di individuare eventuali criticità e i percorsi più frequenti, dando la possibilità al business di intervenire in tempi brevi qualora si sia resa evidente la necessità di apportare modifiche, per esempio, al layout di vendita, piuttosto che alla comunicazione in store personalizzata per uno specifico target cliente. La potenza di calcolo di HANA e la capacità del database di effettuare analisi predittive e calcoli complessi in poco tempo offre l’opportunità di ottenere insight con un elevato livello analitico.
Dietro alla definizione scientifica di Spatial Data si cela in realtà un profondo significato relazionale, perché un loro uso sapiente porta a delineare in modo preciso le Personas. Il Customer Journey assume le forme delle identità del cliente e ne ricalca i cammini. Gli Spatial Data creano una connessione tra la dimensione reale e quella digitale e devono essere ormai considerati nelle analisi del proprio business. L’abilità sta nella capacità di includerli nel processo di decision making aziendale ed essere in grado di analizzarli.